Da ormai due mesi quasi gli studenti di tutta Italia sono chiusi in casa in isolamento per prevenire il contagio da Coronavirus. Una piaga proveniente pare dalla Cina che ha investito il nostro Paese che attualmente è fra i più colpiti in tutto il mondo. Il disagio di questa situazione ha messo ancora più in evidenza l’arretratezza di un sistema scuola che già da tempo si sa non essere proprio dei migliori.
Con gli studenti chiusi in casa, la scuola tradizionale ha infatti cercato di porre rimedio fornendo un sistema di didattica online e delle lezioni online che però sono del tutto inadeguate e, non a caso, pare che tutti i ragazzi supereranno l’anno con il classico “6 accademico”. La scuola italiana oggi è inadeguata, arretrata come metodi e come sistemi e questa emergenza l’ha messo di fronte agli occhi di tutti.
Cosa non ha funzionato nelle lezioni online?
I ragazzi sono disinteressati e, molto spesso, lo sono anche gli insegnanti. La scuola tradizionale non è fatta se non per essere frontale. Ecco che quindi con i sistemi via web è subito andata in crisi. Indipendentemente dal fatto che gli studenti dall’altro capo del web abbiano insegnanti impreparati (alle tecnologie) o meno, in ogni caso pare vigere la disattenzione, la noia, la distrazione.
Gli insegnanti non sono preparati alle nuove strumentazioni comunicative e/o non sono intenzionati ad adeguarsi ai nuovi sistemi. A peggiorare la situazione sono di fatto strumenti e tecnologie inappropriati, variegati e che talvolta devono procurarsi gli insegnanti in autonomia. Ecco che tanti, troppi, finiscono per indicare semplicemente ai ragazzi che cosa studiare.
Manca una gestione unica, chiara, di riferimento che indichi agli insegnanti che strumenti usare e come usarli. Ecco che quindi ogni insegnante in sostanza si ritrova da solo a dover in qualche modo prendere le redini del suo insegnamento.
Mancanza di strumenti adeguati, sia per gli studenti che per gli insegnanti: nessuno ha avuto la premura, neanche a livello del singolo istituto, di controllare prima se tutti (docenti e alunni) avevano gli strumenti per fare lezioni online. Lo si è dato per scontato, quando però scontato oggi sappiamo non era affatto.
Infine, un grave problema è il fatto che con i ragazzi che fanno lezioni online da casa non tutti i genitori hanno potuto e possono seguirli nella didattica. Ecco che quindi gli studenti diventano docenti di se stessi, autodidatti, a partire da solo un testo. Cosa che ovviamente non pare dare grandi risultati.
I motivi per preferire una scuola online a una tradizionale
Di fronte ad una scuola del tutto inadeguata alle nuove condizioni, ecco che saranno in tantissimi a scegliere per l’anno prossimo di fare la scuola online. Visto che infatti pare sarà comunque “da casa” tanto vale che sia di alto livello. Con la scuola online non c’è un reale obbligo di frequenza. Non ci sono orari e i ritmi sono quelli dettati dalle esigenze del singolo.
Chi lavora, ha problemi familiari o di salute e non può andare a scuola per via degli orari limitanti, così può non avere alcun impedimento a seguire le sue lezioni. La scuola, sostanzialmente, è fatta in base alle esigenze dello studente e non è questo, invece, a doversi adeguare a quella.
Questo consente inoltre di accelerare magari sugli argomenti sui quali si è più preparati, rallentando invece dove si hanno delle difficoltà. Questo e il fatto di eliminare totalmente sprechi di tempo, come quelli per gli spostamenti e per il cambio di docente fra un’ora e un’altra, permettono di impiegare meno tempo per fare un anno scolastico normale. Ecco perché le scuole online possono tranquillamente permettersi di proporre soluzioni “più anni in uno” permettendo di metterci di meno a conseguire il diploma e il recupero degli anni scolastici persi.
Le lezioni vengono erogate via web: ci sono le lezioni online in tempo reale, volendo, ma anche le registrazioni video a disposizione. Questi si trovano sulla piattaforma di e-learning a disposizione di ogni studente, assieme a tutti i materiali didattici (lo studente non deve comprare alcun libro). Sempre con questo sistema è possibile interagire con i docenti, i tutor e la segreteria didattica.
Dopo l’approvazione del decreto sulla scuola in tempi di Coronavirus, il mondo della scuola ha dovuto reinventarsi e aggiornare i propri metodi riprendendo quelli che già da tempo si stavano utilizzando, ad esempio, nelle scuole online. Improvvisare di punto in bianco un sistema di questo tipo non è però stata cosa facile e infatti i problemi che si sono manifestati sono diversi.
Se da una parte la scuola italiana non è uniformemente preparata per la didattica online, dall’altra non tutti gli studenti avevano gli strumenti per poter aderire facilmente a questo sistema. Si calcola infatti che un 20% degli studenti siano rimasti tagliati fuori dalla didattica a distanza. Una percentuale per la quale è necessario muoversi al fine di ridurla a zero.
In generale pare ci sia l’idea di arrangiarsi in qualche modo per poter concludere l’anno ormai agli sgoccioli e di riorganizzarsi invece al meglio per settembre (anche se si spera ovviamente in un ritorno sui banchi). Questi ultimi mesi, quindi, pare che si raccoglieranno i cocci di una scuola non aggiornata con il buon proposito di effettuare i necessari miglioramenti sotto il punto di vista tecnologico e di preparazione dei docenti relativamente alle nuove tecnologie (non tutti si sono dimostrati proprio “a loro agio” con la didattica online).
I sindacati dal canto loro hanno recriminato al Ministero il loro mancato coinvolgimento nell’organizzazione del sistema.
I problemi della didattica online della scuola pubblica
Insegnanti impreparati alle tecnologie e lezioni “recitate”
In alcuni casi gli insegnanti, quelli più giovani, si sono subito riorganizzati in qualche modo per poter offrire agli studenti strumenti e lezioni adeguate ai nuovi sistemi. In altri casi, nella maggior parte, purtroppo, ci si è limitati a riprodurre in qualche maniera la lezione di classe che tuttavia applicata a queste tecnologie risulta del tutto inadeguata, impersonale e fredda.
Risposta passiva degli studenti e disuguaglianze fra gli stessi
Di fronte a questo panorama è chiaro che gli studenti rimangono nella maggior parte dei casi pressoché impassibili e perdono interesse negli insegnamenti, anche coloro che invece in classe erano diligenti ed attenti. Ad aggravare la situazione c’è un acuirsi delle disuguaglianze fra i ragazzi.
Da un lato il motivo è la mancanza di disponibilità degli strumenti necessari: non tutte le famiglie infatti avevano e hanno i mezzi tecnologici per accedere correttamente ed adeguatamente a questo tipo di servizio.
Dall’altra non c’è sempre da parte dei genitori la possibilità di seguire da vicino i ragazzi per impegni lavorativi (benché a distanza) o di altro per competenze degli stessi. Si tratta di problemi che non si risolvono dall’oggi al domani e questo è in questo problema un problema grosso.
Didattica online: come fanno le scuole online a funzionare così bene?
Di fronte ad un panorama così contorto e complicato sono in tanti in Italia oggi a chiedersi come facciano a funzionare bene le scuole telematiche che sulla didattica online basano tutto il loro insegnamento. La risposta è semplice: organizzazione e lavoro costante per rispondere ad ogni problematica che si è potuta presentare nel corso del tempo.
Il sistema oggi, di conseguenza, è davvero impeccabile, funzionale, pratico e non a caso chi ha provato questo sistema di norma non lo lascia più. Chi l’ha utilizzato per le scuole superiori infatti tende a mantenerlo anche per conseguire la laurea.
Per gli studenti è stata sviluppata una piattaforma di e-learning dalla quale si accede comodamente e in modo semplice alle video-lezioni in diretta, durante le quali si può interagire con la classe, ai materiali e con la quale è anche possibile interagire con tutor e insegnanti per chiedere aiuto o delucidazioni.