Il vostro anno scolastico è a rischio? In effetti perdere un anno non è mai utile e soprattutto resta una macchia negativa nel vostro curriculum scolastico. Però esiste un modo per evitare la bocciatura ed è quello di ritirarsi entro il 15 marzo trasferendosi in un altro istituto che permetta il recupero di uno o più anni insieme. Scegliere il ritiro da una scuola pubblica non sempre è una scelta semplice e dietro possono esserci varie motivazioni. Le scelte possono essere familiari, psicologiche, di salute, ambientali oppure motivazionali. Delle volte capita di voler cambiare completamente l’indirizzo di studi, alcune scuole richiedono le prove d’ingresso per poterlo fare.
Quando ritirarsi da scuola?
Se vi state chiedendo quando ritirarsi da scuola, sappiate innanzitutto che il ritiro da scuola deve essere fatto tramite domanda al dirigente scolastico dell’Istituto che si sta frequentando entro e non oltre il 15 marzo (consigliabile farlo prima), se si supera questa data si incorre nella bocciatura assicurata e quindi si ripete l’anno scolastico. Una volta presentata la domanda al direttore scolastico si deve fare richiesta alla nuova scuola. Possono fare domanda di trasferimento gli alunni che hanno compiuto i 16 anni di età perché prima la normativa italiana prevede il compimento dell’obbligo scolastico. Inoltre il trasferimento è la scelta ideale quando lo studente frequenta controvoglia oppure ha perso l’interesse verso quell’indirizzo di studi.
In passato la bocciatura era una sorta di percorso riabilitativo invece ora è diventata uno strumento inutile se non addirittura avvilente per lo studente stesso perché si convince di non essere all’altezza dei compagni di classe. Infatti la mancanza di profitto di uno studente non deve per forza attribuirsi alla poca voglia di studiare ma ci possono essere tante motivazioni dietro. Le capacità empatiche e formative degli insegnanti delle volte giocano un ruolo fondamentale nell’istruzione degli alunni così come il contesto di provenienza e le attitudini.
Frequentare una scuola online per recuperare l’anno scolastico
Una scelta conveniente può essere quella di iscriversi ad una scuola online che permette di recuperare l’anno scolastico con lezioni personalizzate in base alle proprie esigenze. Poi l’ambiente sarà meno competitivo, più rilassato e accogliente. Una scuola impostata completamente sullo studente è la soluzione ideale in quanto necessita di maggiori attenzioni soprattutto per capire quali sono le cause che lo hanno portano ad un tale rendimento. Evitando la bocciatura lo studente recupererà la stima in se stesso e diventerà più motivato nel suo percorso di studi.
Ritirarsi da scuola non è assolutamente un premio ma un modo di evitare la mortificazione dello studente dandogli così la possibilità di mettersi alla prova e migliorare. Infatti nelle scuole di recupero una delle note positive è quella di consentire allo studente di rimboccarsi le maniche con l’aiuto di un insegnante personale e ottenere una seconda opportunità da sfruttare evitando di ripetere l’anno. Questo gli darà la garanzia di poter sostenere l’esame di idoneità da privatista mettendosi alla pari con i suoi compagni e coetanei. Nei corsi online si possono studiare tutte le materie presenti all’esame di idoneità da sostenere presso una scuola statale o parificata.
Le Prove Invalsi 2023 sono dei test di valutazione che riguardano le materie di italiano, inglese e matematica. Questi test iniziano a marzo, i primi a doverle sostenere sono gli alunni dell’ultimo anno delle superiori.
Successivamente nel mese di aprile, a partire dal giorno 3, tocca agli studenti della terza media. Poi a maggio sarà il turno degli alunni della seconda e quinta elementare e della seconda superiore. Per la prima volta quest’anno le Prove Invalsi sono valutate come requisito di ammissione alla Maturità e all’esame di terza media. A cosa servono? Principalmente a valutare il livello delle competenze degli studenti in base alla scala nazionale. Ripetendole annualmente danno modo di tracciare uno storico sulle conoscenze e sulle competenze degli studenti.
Chi è Invalsi?
L’Invalsi è l’Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione. Si tratta di un ente di ricerca osservato dal Ministero dell’Istruzione, i loro test sono obbligatori. Devono necessariamente farle in presenza anche gli studenti che frequentano le scuole online. Questa tipologia di scuole sono uno strumento davvero comodo e pratico per la cultura dello studente. Infatti le scuole online permettono di studiare senza venire disturbati e senza perdite di tempo.
Quali sono le Prove Invalsi 2023 e quando si svolgono
I test sono tre: matematica, italiano e inglese. Il test di matematica riguarda l’aritmetica, l’algebra, statistica e probabilità, geometria. La prova di italiano riguarda la comprensione del testo scritto e della grammatica. Inglese viene svolto solamente dalle classi conclusive e serve per valutare la preparazione dell’alunno riguardo all’ascolto e alla lettura della lingua.
Per quanto riguarda la valutazione dell’inglese il livello adeguato sarà: A1 nella quinta elementare, A2 in terza media e B2 in quinta superiore. Anche quest’anno troviamo le prove bi-livello che vengono incontro allo studente. Per gli alunni delle superiori le Prove Invalsi sono un requisito necessario per l’ammissione all’esame di Stato.
Per le varie classi campione delle superiori le prove si svolgono in tre differenti giornate con un esaminatore esterno che sarà inviato dall’Ufficio scolastico regionale competente. I giorni scelti sono: mercoledì 1 marzo 2023, giovedì 2 marzo 2023, venerdì 3 marzo 2023 e lunedì 6 marzo 2023. Per le classi non campione tutte e tre le prove verranno svolte dal 1 marzo sino al 31 marzo 2023 in base alle esigenze di ogni scuola. Per quanto riguarda le medie i giorni scelti per le classi campione sono: lunedì 3 aprile 2023, martedì 4 aprile 2023, mercoledì 5 aprile 2023 e mercoledì 12 aprile 2023.
L’unica differenza di data potrebbe esserci per le scuole di Bolzano perché essendo una Provincia Autonoma il calendario viene adattato alle esigenze locali. Nelle classi non campione si svolgono nell’arco di tempo che va dal 3 al 28 aprile 2023. Le elementari iniziano il 3 maggio 2023 con la prova di inglese per le classi quinte. Poi venerdì 5 maggio la seconda e la quinta elementare effettuano la prova di italiano e quella di lettura a tempo (della durata di circa 2 minuti). Questa prova di lettura a tempo è svolta solamente dagli alunni delle classi della Provincia Autonoma di Bolzano e dalle seconde elementari. Le Prove Invalsi 2023 vengono svolte interamente online ed in formato elettronico dagli studenti e studentesse della scuola secondaria di primo e secondo grado.
Nei mesi di gennaio e di febbraio iniziano le iscrizioni per il nuovo anno scolastico ed iniziano anche le prime statistiche e i primi dati. Si tratta di un momento decisivo nella vita di uno studente, che pone le basi per il suo futuro non solo scolastico e formativo, ma anche lavorativo. Proprio i giorni scorsi il Ministero dell’istruzione e del merito ha rilasciato le statistiche relative alle iscrizioni all’anno scolastico 2023/24. A livello nazionale, i Licei restano ancora la prima scelta degli studenti, con una percentuale del 57,1%. Al secondo posto si trovano gli istituti tecnici, che sono stati scelti dal 30,9% degli studenti. Terzo posto per gli istituti professionali, scelti invece dal 12,1% degli studenti. Per quanto riguarda invece la scuola primaria, il 48,4% delle famiglie ha scelto il tempo pieno (40 ore settimanali), mentre il 31,1% ha scelto l’orario da 27 ore settimanali.
Iscrizioni scolastiche 2023/2024: i dati regionali
Oltre ai dati nazionali, i singoli Uffici scolastici regionali hanno diffusi i dati regionali delle iscrizioni scolastiche 2023-2024. Comunque, indipendentemente dall’indirizzo desiderato, ogni tipologia di scuola può essere seguita comodamente online e compatibilmente alle proprie esigenze. Anche nel caso in cui si voglia recuperare il diploma anni dopo, ma si abbia già un lavoro o altri impegni.
Restando ai dati regionali, partendo dal nord, in Lombardia, il 59,6% delle famiglie hanno optato per il tempo pieno alla Scuola primaria. Il 28,4%, invece, ha scelto l’opzione da 30 ore settimanali. Nella Scuola Secondaria di I grado, la percentuale di scelta delle 30 ore settimanali è andata per la maggiore, con l’80,1% delle famiglie. Passando alla Scuola Secondaria di II grado, invece, oltre il 50% degli studenti ha scelto il liceo. Discorso simile può essere fatto per altre regioni come il Piemonte, il Veneto e l’Emilia-Romagna. Al primo posto si trovano sempre i licei e al terzo posto gli istituti professionali.
Iscrizione a scuola 23/24: i dati del centro-sud Italia
Di pari passo alla scelta della scuola, c’è anche il processo in sé di iscrizione. In Emilia-Romagna l’86% delle famiglie ha seguito direttamente la procedura di iscrizione online e solo il 14% si è rivolto alle segreterie scolastiche.
Procedendo verso l’Italia centrale, in Toscana si è assistito a una diminuzione delle iscrizioni alla scuola secondaria di primo grado. Sono state registrate almeno 1200 iscrizioni in meno. Anche in questa regione, comunque, i Licei la fanno da padrone. Il 56% degli studenti toscano ha scelto di frequentare il liceo. Gli istituti tecnici sono stati scelti da circa il 30% degli alunni e i professionali dal 14% circa. Ulteriore rialzo, in Sicilia, nella scelta dei Licei: si passa infatti dal 61% al 63% (ben superiore alla media nazionale del 57% circa). Se la percentuale di iscrizione al liceo è aumentata del 2% circa, le iscrizioni agli istituti tecnici sono diminuite dell’1%, scendo al 25,9% degli studenti. Un calo simile si è registrato anche nell’iscrizione agli istituti professionali con l’11,1%.
L’esame di terza media rappresenta uno dei primi scogli che ogni studente si trova a dover affrontare, il quale però, una volta passato, fa sentire un po’ più grandi e sicuri di sé.
Ma in che cosa consiste? E come affrontarlo serenamente? Nel qui presente articolo tratteremo proprio questi argomenti.
Come si svolge l’esame di terza media?
Simile al più discusso esame di maturità, anche quello di terza media – che segna la conclusione del ciclo di studi della scuola secondaria di primo grado – si svolge nel mese di giugno, pochi giorni dopo la fine dell’anno scolastico.
Si tratta nella pratica di un insieme di tre prove scritte riferite alle materie di matematica, italiano e inglese/francese le quali, una volta sostenute, apriranno le porte al colloquio orale con tutti gli insegnanti della classe, che faranno allo studente domande che spaziano tra gli argomenti disciplinari affrontati durante il corso dell’anno scolastico e che si intrecciano anche con l’educazione civica, materia il cui insegnamento è stato da poco reintrodotto nelle scuole italiane.
Il voto finale dell’esame di terza media è rappresentato dalla media tra il voto di ammissione all’esame stesso (costituito a sua volta dalla media dei voti di ogni materia riportati da ciascuno studente a fino anno) e quelli ottenuti nelle prove scritte e in quella orale.
Viene espresso in decimi, e per considerarsi promossi è necessario ottenere una valutazione pari almeno a 6; il voto massimo che si può conseguire, invece, tenendo conto dei risultati complessivi raggiunti dallo studente nel corso dei tre anni di scuola, è il 10 con lode.
Anche coloro che frequentano la scuola privata devono affrontare l’esame di terza media, prima di poter continuare con il percorso di studi: le modalità di svolgimento sono le medesime degli studenti che hanno frequentato in presenza.
Consigli per affrontare al meglio l’esame di terza media
L’esame di terza media spaventa e incute timore nei ragazzi, che non sanno cosa aspettarsi. Ed è vero che dal di fuori sembra facile da dire, ma l’unico modo per affrontarlo e superarlo serenamente è quello sì ovviamente di studiare e prepararsi per tempo (quindi niente sessioni estreme di “studio matto e disperatissimo” la notte prima dell’esame, che non servono a nulla) ma anche e soprattutto di stare tranquilli e non farsi prendere dal panico, il peggior nemico delle performance mentali.
Se però già all’inizio dell’anno scolastico il timore di non riuscire ad organizzarsi correttamente nello studio predomina, a causa magari dell’eccessiva distanza tra casa e scuola che toglie molto tempo utile da passare sui libri, una soluzione ottimale può consistere nella scuola online, che permette di frequentare le lezioni in qualsiasi momento del giorno e di conseguenza di gestire autonomamente le ore da dedicare allo studio.
Un altro indiscutibile vantaggio della scuola online è poi rappresentato dal fatto che essa offre agli studenti una preparazione del medesimo valore di quella propria di una scuola tradizionale, frequentata in presenza, ed è pertanto in grado di preparare a tutti gli effetti lo studente per l’esame di terza media.
Il giusto liceo: come scegliere e perché optare per la formazione online
La scelta del giusto liceo da frequentare appena preso il diploma di scuola media spesso non è semplice. Sono tante le variabili da considerare ed è bene essere pronti per tempo. Meglio non aspettare l'ultimo momento (quello della preiscrizione) ed avere le idee ben chiare da subito. Come scegliere? È possibile optare per la formazione online?
Come scegliere il giusto liceo da frequentare
Quella che ci porta a scegliere il giusto liceo da frequentare è una delle prime scelte davvero importanti che compiamo nella nostra vita. Nel momento in cui siamo chiamati a farla, infatti, abbiamo circa 14 anni e siamo ancora relativamente acerbi sotto il punto di vista delle "prospettive future". Ecco perché è bene, nella scelta della scuola superiore, farci guidare sì dai nostri gusti personali ma ascoltare anche il parere di chi conosce le nostre attitudini allo studio, le nostre ambizioni e può, quindi, consigliarci per il meglio, ovvero i nostri insegnanti.
Sono diversi, al momento, i licei tra cui scegliere quello perfetto per noi, ricordando sempre di assecondare le nostre aspirazioni.
- Liceo Classico, ideale per chi ama gli studi umanistici.
- Liceo Scientifico, per una formazione sia umanistica che scientifica.
- Liceo Linguistico, per chi ama i viaggi e conoscere nuove culture.
- Liceo Artistico, per i più creativi.
- Liceo delle Scienze Umane, per studi umanistici e scientifici e per l'inserimento nel mondo dell'assistenza alle persone.
- Liceo Musicale-Coreutico, per gli amanti della musica e della danza.
Liceo giusto: perché considerare la formazione online?
Dopo la pandemia da Covid-19 che ci ha costretti, per anni, ad una formazione online a distanza, le cosiddette DAD (Didattica a Distanza) o FAD (Formazione a Distanza) sono entrate a pieno titolo nel nostro vivere quotidiano. Nella scelta del giusto liceo da frequentare, potrebbe essere una validissima alternativa quella di optare per un istituto che ci consenta di poter seguire le lezioni online. In questo modo ci sarà data la possibilità di approfittare di tutti i vantaggi che la formazione online offre e che, ormai, sono sotto gli occhi dei più. Quali sono i vantaggi che dovrebbero spingerci verso una scelta di questo tipo? Riassumiamoli!
- Frequentare un liceo online e quindi prendere un diploma a distanza ci consentirà di avere una maggiore flessibilità, specie nello spazio, perché potremo seguire le lezioni direttamente da casa senza perdere tempo, specie se il liceo è lontano, per raggiungerlo (o peggio senza dover cambiare città!). Da non sottovalutare la flessibilità negli orari che potrà consentire di seguire le lezioni in ogni momento e conciliandole, magari, con i nostri impegni a livello lavorativo.
- Accedere alle aule virtuali è molto semplice ed intuitivo dato che un percorso di questo tipo viene pensato anche per chi non è particolarmente pratico con gli strumenti informatici.
- Frequentare un liceo a distanza e prendere, quindi, un diploma online non toglie alcun valore al diploma stesso. Questo, infatti, è valido a tutti gli effetti come se lo avessimo conseguito per via tradizionale e ci consentirà sia l'iscrizione all'università che la partecipazione, ad esempio, ai concorsi pubblici.
Studiare e lavorare contemporaneamente spesso non è semplice! Anzi, sono molte le volte in cui una scelta esclude l'altra. Eppure, organizzandosi al meglio e tirando fuori tutta la volontà di cui si è dotati è possibile fare, senza particolari problemi, entrambe le attività. A svelarlo è proprio chi ci è riuscito e chi, ancora oggi, soprattutto grazie alle scuole online, ci riesce senza difficoltà e con grandi soddisfazioni da ambo le parti. Quali sono i segreti da non lasciarsi scappare per conciliare studio e lavoro?
Studiare e lavorare contemporaneamente grazie alla scuola online
Concliliare lo studio con l'attività lavorativa può sembrare davvero un ostacolo insormontabile ma, nonostante questo, è bene sapere che non è impossibile farlo. Questo vale soprattutto oggi che viviamo nell'era del digitale e della tecnologia. Il primo passo per poter essere studenti lavoratori fieri delle proprie scelte, è quello di optare per un percorso di studi telematico.
Le scuole online, infatti, permettono di studiare in base a quelle che sono le nostre esigenze e i nostri impegni e sono, pertanto, quelle che consentono una maggiore flessibilità quando dobbiamo tener conto, magari, dei turni al lavoro. In base alle esperienze di chi ha già intrapreso questo percorso, pare che il connubio lavoro-scuola online sia una delle esperienze formative più interessanti in assoluto.
Studiare e lavorare insieme: i segreti per riuscirci
Indipendente dal lavoro che svolgiamo o dal corso di studi online che abbiamo deciso di seguire, il trucco principale per riuscirci è quello di saperci organizzare al meglio la giornata. Con un lavoro part-time, di certo, sarà tutto più semplice mentre se lavoriamo a tempo pieno dovremo essere disposti a qualche sacrificio in più ma potremo, in ogni caso, raggiungere i nostri obiettivi se seguiamo alcune semplicissime regole.
- Iniziamo, innanzitutto, ad utilizzare un'agenda (anche digitale se preferiamo) per inserirvi tutti gli impegni presi in modo da poterne avere sempre una visione quanto più completa possibile.
- Strutturiamo i nostri impegni in maniera abbastanza flessibile dato che un imprevisto può sempre capitare e non deve mai togliere troppo tempo allo studio né al lavoro.
- Scegliamo un percorso di studi che si adatti davvero alle nostre esigenze e per il quale nutriamo forte interesse.
- Nei momenti in cui studiamo, focalizziamo la nostra attenzione sui concetti più importanti cercando di captarne le nozioni principali.
- Seguiamo le lezioni e confrontiamoci con i "colleghi". Ottimizzeremo il tempo e avremo modo di gestire meglio il resto della giornata.
- Mai perdere di vista l'obiettivo finale, quello di diplomarci o laurearci nei tempi senza rinunciare al lavoro.
Studiare e lavorare contemporaneamente, vale sempre la pena ricordarlo, non significa assolutamente dover rinunciare ad avere dei momenti dedicati a noi stessi e al nostro svago. Anzi, proprio questi attimi in cui riusciamo a dedicarci a qualcosa che ci libera la mente da tutti i pensieri e le incombenze quotidiane sono indispensabili per poter studiare o dedicarci al lavoro con maggiore profitto. Questo vale soprattutto dopo un periodo particolarmente stressante in ufficio o, perché no, dopo aver sostenuto un esame che ci ha assorbiti più del normale. Gratificarci regalandoci qualche momento di relax ci consentirà di caricarci al meglio e di sentire in maniera molto più lieve il peso di tutte le restanti attività quotidiane.
Mediante la legge entrata in vigore il 5 settembre 2019, che è stata successivamente chiarita con le Linee Guida in materia contenute nel Decreto Ministeriale del 22 giugno 2020, dal Primo settembre del medesimo anno nelle scuole italiane è stata reintrodotta come materia di studio educazione civica. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Caratteristiche dell’insegnamento di educazione civica
Secondo quanto riportato nel sopracitato Decreto Ministeriale, l’ educazione civica è da considerarsi una materia trasversale, nel senso che non dev’essere insegnata come disciplina a sé stante, bensì in qualità di ampliamento di altre materie che richiamano argomenti di questa tipologia.
Ciò implica dunque l’assenza di un singolo e specializzato insegnante di educazione civica, soprattutto nel caso delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Nelle scuole secondarie di secondo grado, invece, l’insegnamento di questa disciplina dovrà essere svolto, se il piano di studi ne prevede la presenza, da professori di materie di stampo economico e giuridico. Ci dovrà comunque essere sempre un coordinatore, che si occuperà di organizzare e controllare il lavoro svolto dagli insegnanti e di valutare (mediante l’attribuzione di un voto autonomo che sarà inserito in pagella) l’apprendimento da parte degli studenti.
È inoltre importante arrivare ad un monte ore prestabilito nell’insegnamento di educazione civica, il quale attualmente consta di 33 ore annuali.
Quali sono i principali argomenti di studio di educazione civica?
Educazione civica comprende di per sé moltissimi temi diversi, molti dei quali normalmente già trattati da altre discipline curricolari.
Come sottolineato espressamente dal Ministero, è però fondamentale che questa materia ruoti particolarmente attorno a tre argomenti salienti:
- La Costituzione, che deve essere studiata ed appresa non soltanto dal punto di vista teorico, ma anche da quello pratico, affinché le sue norme possano essere applicate nella vita di tutti i giorni;
- Lo Sviluppo Sostenibile, facendo riferimento soprattutto all’Agenda 2030 e a tutti gli obiettivi che in essa sono contenuti, dalla sostenibilità ambientale al rispetto e alla promulgazione dei diritti irrinunciabili delle persone;
- La Cittadinanza Digitale, che permette l’unione tra l’educazione civica tradizionale e quella digitale, ovvero quell’insieme di diritti e doveri che intercorrono tra i cittadini, le istituzioni e le imprese tramite la tecnologia (con riferimento anche a nozioni quali la firma, il domicilio e l’identità digitali).
Educazione civica: materia di studio anche per le scuole online
L’educazione civica del resto può essere insegnata sia in presenza sia a distanza . In tal senso, le scuole online, che possono cioè essere frequentate a distanza, stanno diventando una realtà sempre più consolidata ai giorni nostri.
Le materie di studio, del resto, sono le stesse e tra queste, a partire dagli inizi di settembre del 2020, rientra anche educazione civica.
Inoltre, tra i vantaggi che offrono, oltre all’indiscutibile comodità, dovuta al fatto che le lezioni possono essere seguite da qualsiasi luogo semplicemente avendo a disposizione un computer e una connessione internet efficiente, rientra anche quello di poter fare affidamento ad un tutor, al quale rivolgersi in caso di difficoltà e dubbi, e allo stesso tempo la possibilità di ricevere, al termine del percorso scolastico, un certificato di conseguimento titolo avente lo stesso valore di quello fornito dalle scuole tradizionali.
Siamo ormai a metà di quest’anno scolastico, ed è già è il momento di pensare alle iscrizioni per il prossimo. A tale scopo, le famiglie troveranno sul portale dedicato il modulo apposito, il quale, rispetto al modello degli anni precedenti, potrà essere modificato e personalizzato da parte delle segreterie scolastiche.
Personalizzazione del modulo di iscrizione: come funziona e data di scadenza
A partire dal 12 dicembre 2022, le segreterie possono importare il modello base del modulo e, alla voce “Personalizza modulo”, modificare le sezioni principali (“gestione dell’indirizzo di studio”, “contributi” “catalogo famiglie” e “catalogo alunni”), inserendo eventuali nuovi dati o cambiando quelli già presenti.
Quest’anno è poi possibile da parte delle istituzioni scolastiche richiedere ulteriori informazioni alle famiglie, le quali saranno inserite nella sezione apposita del modulo e la cui domanda deve essere opportunamente motivata e legata agli obiettivi scolastici da perseguire, come ad esempio eventuali precedenze nelle graduatorie.
Il processo di personalizzazione del modulo deve essere completato tassativamente entro il 4 gennaio 2023; in caso contrario apparirà sul portale, pronto per essere compilato dalle famiglie dei futuri studenti, il modulo di base degli anni precedenti. Le scuole paritarie hanno invece l’obbligo di personalizzare il modulo, in quanto per esse non è previsto alcun modello base.
Prima della scadenza è inoltre data possibilità alle segreterie effettuare una simulazione di prova dell’iscrizione online, seguendo le stesse modalità degli utenti, per valutare l’eventuale presenza di difficoltà o di errori di programmazione che potrebbero minare la corretta fruibilità del modulo stesso.
Come procedere con l’iscrizione scolastica
Una volta che il modulo di iscrizione è stato pubblicato, le famiglie dovranno compilarlo online a partire dalle ore 8:00 del 9 gennaio 2023; la scadenza è invece fissata per le ore 20:00 del 30 gennaio del medesimo anno.
Le scuole che prevedono l’iscrizione degli alunni mediante la procedura digitale sono tutte quelle statali, sia primarie che secondarie di primo e secondo grado.
Gli istituiti professionali e le scuole private, invece, possono scegliere liberamente se aderire a questa iniziativa o se al contrario richiedere l’iscrizione mediante un’altra modalità.
Dal 31 maggio al 30 giugno 2023 è invece possibile per gli utenti indicare qual è l’attività alternativa alla religione cattolica che è stata scelta, valutando tra le differenti opzioni che sarà premura della scuola di riferimento comunicare entro tale data.
Un’alternativa agli istituti scolastici classici: la scuola online
Per coloro che avessero qualsivoglia problema nel frequentare la scuola in presenza, è possibile procedere con l’iscrizione ad un corso di studi online, che si svolge su una piattaforma di e-learning sulla quale sono messi a disposizione degli studenti materiali didattici utilissimi per seguire le lezioni a distanza, stando comodamente a casa.
In questo modo, è possibile ricevere un’istruzione completa e mirata alle esigenze del singolo individuo, grazie anche alla presenza di un tutor che accompagnerà lo studente dall’inizio del suo percorso formativo fino al raggiungimento dell’obiettivo: il conseguimento del diploma, il quale avrà lo stesso valore di quello assegnato dalla scuola tradizionale in presenza.
Quando si decide di investire professionalmente in un attività familiare impegnativa, come il settore ristorativo o alberghiero, non bastano le conoscenze acquisite attraverso gli insegnamenti dei membri già radicati nel settore. Questi sono sicuramente “pillole di saggezza” di cui far tesoro; ma è importante seguire un percorso di studio ad hoc che aiuti a crescere sia da punto di vista teorico che pratico. Ciò a maggior ragione se si intende assumere le redini dell’hotel di famiglia, dove oltre il senso di responsabilità – tipico di ciascun lavoro - vige quel valore affettivo che induce a impegnarsi ancora di più per preservare quella parte importante della propria vita.
Hotel di famiglia: l’importanza di conoscere una lingua straniera
Lavorare nel settore dell’ospitalità implica il confronto con persone di ogni provenienza e con abitudini differenti dalle nostre. Pertanto, è importante scegliere un percorso formativo che permetta di apprendere e di migliorare gradualmente la conoscenza di lingue straniere. Per poter lavorare nell’ambito “turistico” bisogna essere in grado di padroneggiare almeno 2 lingue. Senza ombra di dubbio, una di queste è quella inglese, la cui conoscenza deve essere portata almeno a un livello intermedio, siglato come B2. La seconda può essere un'altra lingua europea, come il francese, il tedesco o lo spagnolo, che serve anche tutto il Sudamerica. Ci sono poi le lingue “emergenti”, cinese e arabo, ma lì l’impegno richiesto è indubbiamente maggiore.
Percorso formativo: indirizzo di studio turistico - alberghiero
L’indirizzo di studio da privilegiare sia per quanto riguarda il diploma di scuola superiore che quello successivo universitario deve essere turistico-alberghiero, in quanto non solo permette di sviluppare le proprie abilità linguistiche, ma favorisce l’apprendimento delle discipline economiche necessarie per la gestione e per la contabilità aziendale.
L’ITSE, Istituto Tecnico Settore Economico con indirizzo Turismo, permette proprio di approfondire tutte queste diverse discipline. Una hotel è una impresa che ha diversi rami d’azienda, e bisogna avere una preparazione in diverse settori. Poi sicuramente si avranno collaboratori esperti, ma per essere amministratori è indispensabile avere capacità organizzative, amministrative e commerciali. Questo percorso formativo, a seconda delle mansioni che si intende ricoprire, si declina in un ampio ventaglio di specializzazioni. Ad esempio, comprende il ramo enogastronomico (per candidati chef, sommelier, restaurant manager, cameriere, etc.); oppure quello di ricevimento (dove figurano receptionist, hostess, portiere, front office manager, etc.) e ancora quello a indirizzo management per funzioni direzionali.
Hotel di famiglia: il principio dell’interculturalità
Abbracciare l’attività alberghiera di famiglia significa condividere gli stessi principi, primo fra tutti quello dell’interculturalità. Per lavorare in un hotel è importante essere libero da pregiudizi di qualsiasi natura. Bisogna avere la consapevolezza che la propria attività è un porto di mare, dove trovano accoglienza persone di ogni provenienza geografica, politica e religiosa. La parola chiave del lavoro è proprio “accoglienza”, e affinché ciascuno si senta come “ a casa” è importante dotare se stessi e il proprio team collaborativo di organizzazione e di metodicità, in grado di mischiarsi con quell’umanità che rende prezioso ogni momento.
Il conseguimento della licenza media corrisponde al titolo finale del percorso di studio che si svolge nella scuola secondaria di primo grado, detta comunemente scuola media inferiore. Oggi la totalità dei ragazzini a 13 o massimo 14 ha il diploma, ma può capitare che qualche adulto non sia riuscito a conseguirla da bambino, per questioni familiari o personali. Avere però il diploma è importante anche per poter accedere ad alcune mansioni e anche a concorsi pubblici. E dato che non è mai troppo tardi, ecco come poter recuperare il diploma di licenza media.
Licenza media: quali lavori si possono svolgere?
Come detto, è bene sottolineare che la licenza media è il primo requisito richiesto nei bandi di concorso pubblico. Basti pensare a quelli concernenti la pubblica amministrazione, indetti per coprire incarichi presso Asl territoriale, Inps, Comune o Regione. Talvolta, gli stessi enti tendono a pubblicare bandi per l’assunzione di specifiche categorie di lavoratori, come idraulico, falegname, elettricista, operatore ecologico, manutentore di spazi verdi pubblici e simili.
La licenza media è un elemento fondamentale anche per accedere ai concorsi militari, concernenti le forze armate e di polizia. La sua importanza non si limita soltanto all’ambito pubblico; è il biglietto d’ingresso anche per il settore lavorativo privato. Con il solo possesso di questo titolo è possibile lavorare in uno studio fotografico, oppure nel settore ristorativo, ancora è possibile apprendere l’arte del panificatore. Il diploma di scuola media inferiore apre le porte a chi vuole intraprendere la professione del consulente, o a chi investire su stesso diventando un piccolo imprenditore.
Licenza media per adulti
La prima cosa da sapere, è che non è necessario tornare fisicamente in classe. Esiste un percorso per adulti, cui si può accedere dopo i 16 anni, ovvero dopo aver superato l’età dell’obbligo scolastico. E’ possibile presentare un curriculum con le proprie competenze per ottenere dei crediti, come per esempio la conoscenza delle lingue straniere; di conseguenza il monte ore scolastico sarà ridotto.
Anche il percorso formativo può essere modulato, in base alle personali necessità; per esempio è possibile seguire il programma per la licenza media e il primo anno di superiori, se la necessità è recuperare anni scolastici persi, o se si vuole arrivare anche al diploma.
Come e dove studiare
Come già detto, non è necessario tornare fisicamente a scuola. Intanto, non si potrebbe seguire il programma della normale terza media, se si devono recuperare più anni e allo stesso tempo di hanno competenze di base diverse.
Poi spesso si tratta di persone adulte che hanno già lavoro e famiglia, e quindi devono ottimizzare i tempi. Ecco allora che la possibilità di studiare online facilita molto la situazione. Si avrà accesso non solo alle lezioni ma anche al materiale di studio, e un rapporto diretto con gli insegnanti per fugare dubbi ed essere seguiti nello studio.
Alla fine del corso ovviamente si dovrà sostenere l’esame di stato, passaggio indispensabile per avere il diploma. L’esame è lo stesso per tutti, in base alle indicazioni ministeriale: prova scritta di matematica e di italiano, e un colloquio con i docenti che hanno seguito lo studente nel suo percorso di studi.